Beata Sandra Sabattini

Sandra Sabattini nasce il 19 agosto 1961 a Riccione ed il giorno seguente viene battezzata. La sua famiglia, profondamente cristiana, vive a Misano Adriatico. All’età di quattro anni la famiglia si trasferisce a Rimini per andare ad abitare nella canonica della parrocchia di San Girolamo, dove è parroco lo zio, don Giuseppe Bonini, fratello della madre. Questa circostanza permise alla piccola Sandra di partecipare assiduamente alla preghiera coltivando un legame personale con il Signore.

Aveva sempre con sé una coroncina del rosario, una di quelle piccole con dieci palline. La nonna racconta che la sera trovava la nipotina addormentata nel letto con la corona tra le mani. Durante un campeggio, a 7 anni, un’animatrice ricorda: «Spesso la osservavo quando entrava sola in cappella, con la bambola in una mano e la corona nell’altra. Si inginocchiava nell’ultimo banco e chinava la sua testolina. Restava un po’, poi usciva e felice seguiva il gruppo». In un’altra occasione, quando era ancora una bimba di scuola elementare, la trovarono all’una del mattino assorta in contemplazione davanti al tabernacolo.

«Si alzava presto, di buon mattino, per trovarsi sola in meditazione, magari al buio, davanti al Santissimo Sacramento, prima che arrivassero altri in chiesa. – riferisce lo zio don Giuseppe – Il primo giorno dell’anno, dall’una alle due di notte, stava davanti a Gesù in adorazione. Amava pregare seduta in terra, in segno di umiltà e povertà».

Sono le 9 del mattino del 29 aprile 1984. E’ l’ottava di Pasqua. Sandra sta andando ad un incontro della Comunità Papa Giovanni XXIII. Con lei ci sono Guido, il suo fidanzato, ed Elio. Appena scesi dall’auto Sandra ed Elio vengono investiti da un’auto. Sandra viene colpita in pieno, catapultata sul cofano e scaraventata a terra. Accorre don Benzi che entra nell’ambulanza e le tiene aperta la bocca perché non rimanesse soffocata. Da Rimini viene subito spostata all’ospedale “Bellaria” di Bologna. Rimane in coma per tre giorni ed il 2 maggio 1984 lascia questa terra. Aveva 22 anni.

Il 5 maggio si tenne il funerale. Nell’omelia don Oreste disse: «Sandra ha compiuto ciò per cui Dio l’aveva mandata. Il mondo non è diviso in buoni e cattivi, ma in chi ama e chi non ama. E Sandra, noi lo sappiamo, ha amato molto». La madre Agnese quel giorno capì: «Don, avevamo una santa in casa e non ce ne eravamo accorti! Prendi il libro e preghiamo come faceva Sandra».

Quattro giorni prima dell’incidente Sandra aveva raccontato alla madre di aver visto in sogno il suo funerale e la sua tomba piena di fiori. Nell’ultima pagina del suo diario, due giorni prima dell’incidente, Sandra lasciò il suo testamento spirituale:

“Non è mia questa vita che sta evolvendosi ritmata da un regolare respiro che non è mio, allietata da una serena giornata che non è mia. Non c’è nulla a questo mondo che sia tuo.
Sandra, renditene conto!
È tutto un dono su cui il «Donatore» può intervenire quando e come vuole.  Abbi cura del regalo fattoti, rendilo più bello e pieno per quando sarà l’ora”.

Sandra viene beatificata il 24 ottobre 2021.

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