San Tarcisio – 15 agosto

Tarcisio era un giovinetto, di circa 12 anni, nato nella Città Eterna verso il 243, doveva essere davvero esemplare se, ad appena 11 anni er

a già accolito o, comunque, addetto a portare l’Eucaristia ai cristiani che, in prigione, attendevano la sentenza, che

spesso li conduceva al martirio.

Fu proprio per espletare tale delicato ministero che il piccolo Tarcisio rese suprema testimonianza al Signore. Era un giorno del 257, probabilmente verso il mese di luglio o agosto (la tradizione dirà il 15 agosto) e, conclusasi la celebrazione, Tarcisio portava la Santa Eucaristia stringendola al petto, ma giunto sulla Via Appia incontrò un gruppo di coetanei che lo invitarono a giocare con loro. Al rifiuto del ragazzo e, notando che teneva strette le mani al petto, quelli presero a strattonarlo e malmenarlo per vedere cosa nascondeva. Tarcisio non si lasciò vincere, ma qualcuno capì che portava l’Eucaristia e, un gruppo di pagani lo colpì e lapidò. Giungeva in quel momento il soldato Quadrato, che accorse in aiuto di Tarcisio, che conosceva essendo lui stesso cristiano. Appena lo vide Tarcisio disse: “Non ho aperto le mani, volevano prenderlo ma non l’ho permesso” e solo allora aprì le mani consegnando il santo tesoro al fratello nella fede. Poco dopo morì.

Il corpo di Tarcisio fu sepolto nelle Catacombe di S. Calisto insieme al papa S. Stefano I, morto martire il 2 agosto dello stesso anno.

Circa un secolo dopo, in una grande opera di recupero delle tombe dei martiri, papa Damaso I dedicava a Tarcisio un carme in cui tratteggiava brevemente ciò che il ragazzo era stato, colui che preferì morire piuttosto che consegnare il Corpo di Cristo ai cani.

Per la sua giovane età e missione S. Tarcisio è patrono dei chierichetti e dei comunicandi.

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