A Tazzulell’ e’ Cafè Nel Regno Del Caffè

Noi italiani siamo (giustamente) orgogliosi dei nostri 100 e passa modi di degustare il caffè (seconda bevanda al mondo dopo l’acqua, in costante aumento).

Ma come consumano il caffè in Brasile, primo produttore e maggiore bevitore al mondo, seguito dagli USA?

Qualche cifra di mercato prima di tutto.

Il Brasile attualmente controlla il 30% della produzione mondiale (era l’80% qualche decennio fa, prima dell’ingresso del Vietnam del Guatemala), ma conserva il primato nella produzione dell’arabica (70%), la qualità più pregiata.

L’indagine campionaria ci informa che il 61% dei brasiliani assume oltre 3 tazze di caffè al giorno, ma c’è una quota, 25%, che assume da oltre 6 tazze in su.

Due brasiliani su tre assumono il caffè filtrato con un colino di panno; il 56% lo gradisce con il latte. Uno su tre beve l’espresso al bar (in Italia più di 3 su 4), ma se vuole che questo espresso (lungo) assomigli a quello italiano deve specificare: “por favor Italiana”.

Stessi valori di consumo per il cappuccino.

C’è anche la versione carioca (13%), un caffè superleggero tipico di Rio de Janeiro. Per chi lo desidera c’è anche lo cherinho (aromatico) servito con un pizzico di cannella. Si va anche sul decisamente forte con il brasiliano offerto con cioccolata amara, montatura di latte e whisky caldo.

In alternativa – ed il clima lo rende consigliabile permanentemente – si può prendere il gelato (7% di consumi), con cubetti di ghiaccio.

Notato niente?

Non esiste, quasi, il caffè con la moka (10% in contrapposizione a circa il 90% della penetrazione in Italia) e il caffè incapsule (mi spiace tanto per George) mentre è abbastanza diffusa la macchinetta elettrica per fare il caffè (45%).

Il dolcificante artificiale è poco utilizzato; in oltre 3 su 4 casi viene zuccherato normalmente, ovvio, con lo zucchero di canna.

Il cafezinho (il piccolo caffè di fine pasto), reso disponibile in un thermos a pressione nelle maggior parte dei locali pubblici (bar, alberghi, uffici ..), generalmente non ha un costo, anzi: c’è un progetto di legge per renderlo obbligatoriamente gratuito a tutti in tutti i posti pubblici di Rio de Janeiro. Nel regno del caffè, tutti hanno diritto ad una tazzulell’ e’ cafè ed è prevista una multa di 2.000 Reais (quasi 500 Euro) a chi non rispetta questa disposizione.

I consumi di caffè crescono a livello globale ma anche a livello locale.

In Cina, patria del tea, i consumi di caffè crescono del 16% l’anno, in Giappone del 30% (wow), in Inghilterra stiamo assistendo al sorpasso del caffè sul tea (bye bye tea delle 17:00 o’clock).

Sono finiti i tempi in cui Agatha Christie affermava che Il caffè in Inghilterra ha sempre il sapore di un esperimento chimico”.

Quanto lavoro per i marketer italiani che sapranno sfruttare questa crescita impetuosa iniziando proprio dal primo mercato al mondo che acquista solo sulla base del sapore ed è ancora poco sofisticato nelle modalità di consumo e nelle politiche di branding dei vari player.

 

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