Come leggere le scadenze sugli alimenti

Leggere le etichette che trovi sugli alimenti è fondamentale per imparare a comprendere scadenze, i valori nutrizionali e le informazioni corrette di utilizzo dei diversi prodotti conservati.

Tuttavia dalle tabelle nutrizionali alle avvertenze, etichette e diversi simboli e etichette sono un vero e proprio calderone di informazioni, tutte preziosissime ma non sempre altrettanto chiare e veritiere.

Vogliamo provare a darvi dei consigli per cercare di districarci in questa giungla di indicazioni delle etichette attraverso una sorta di guida a un’etichetta consapevole”.

Etichette alimentari: cosa devono indicare

Iniziamo allora col vedere cosa dovrebbe contenere un’etichetta alimentare a norma di legge:

  • Denominazione di vendita
  • Elenco degli ingredienti
  • Gli additivi
  • Il quantitativo
  • Termini di scadenza e modalità di conservazione e di utilizzo
  • Chi l’ha fatto
  • Lotto di appartenenza del prodotto

La denominazione di vendita altro non è che la descrizione del prodotto. Invece le sostanze contenute nel prodotto devono essere indicati sull’etichetta in ordine di peso decrescente

E gli additivi? Cosa sono? Sono le sostanze (autorizzate dalla legge italiana solo per determinati alimenti e in quantità ben precise) usate per diversi motivi: sono i famosi coloranti, emulsionanti, antiossidanti, edulcoranti. Altra informazione fondamentale e che dovremmo tutti imparare a tenere in considerazione è la provenienza del prodotto: il nome del produttore.

Inoltre un’attenzione particolare poi va data alla data di scadenza del prodotto.

La data di scadenza delle etichette

La dicitura “da consumarsi preferibilmente entro” indica che le caratteristiche del prodotto rimangono inalterate fino alla data indicata, dopodiché lo si può comunque consumare ma non se ne assicura l’integrità.

Curiosità: non è vietato dalla legge vendere prodotti dopo questa data. Quando invece leggiamo “da consumarsi entro“, si tratta di una scadenza vera e propria, dopo la quale il produttore non garantisce più.

La data dovrebbe (regola che purtroppo non sempre viene seguita) essere scritta in modo chiaro e leggibile, con caratteri indelebili e in una posizione facilmente individuabile dal consumatore. Essa deve indicare:

  • Il giorno, il mese e l’anno per i prodotti conservabili per meno di tre mesi (latte fresco, mozzarelle, yogurt, ecc.).
  • Solo il mese e l’anno per gli articoli conservabili per più di tre mesi ma per meno di 18.
  • Solo l’anno per alimenti come i pelati o le verdure in scatola conservabili per più di 18 mesi.

L’indicazione non è invece obbligatoria per i prodotti ortofrutticoli freschi, i vini, l’aceto, superalcolici, il sale da cucina e lo zucchero.

Per i prodottiche hanno bisogno di una particolare conservazione (es. surgelati) la modalità deve essere sempre indicata, così come il loro corretto utilizzo (es. la dicitura “consumare previa cottura”).

Con queste informazioni più dettagliate e specifiche sul come leggere le etichette e le scadenze dei prodotti, speriamo di avervi aiutato a orientarvi verso un acquisto dei prodotti più consapevole.

Raggiunto o superato non sono dannosi per la salute e possono essere ancora consumati: l’alimento è ancora commestibile.

Facciamo un esempio:

un pacchetto di patatine o di caramelle ha come data “PREFERIBILMENTE ENTRO IL 30/APRILE/2025”. Questo significa che entro i successivi 3 mesi (ossia il 30 Luglio 2025) il prodotto confezionato manterrà le stesse qualità come: colore, sapore, croccantezza, odore ecc.

I sughi freschi cucinati in casa – come quelli confezionati una volta aperti – si conservano in frigorifero fino a 8-10 giorni. I sughi pronti e sigillati, ben conservati, possono superare la data di scadenza di 1-2 mesi.

 

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